L’Abi li definisce «in assestamento». In realtà i tassi d’interesse per i nuovi prestiti alle imprese a gennaio sono aumentati in media di una dozzina di centesimi rispetto al mese precedente, al 3,71%. Lo stesso livello di maggio 2012. In pratica hanno assorbito tutto l’aumento subito dall’Irs a 10 anni nello stesso mese. Un aumento difficile da spiegare visto che dall’ultimo bollettino mensile dell’Abi diffuso ieri emerge anche che, al contrario, si è ridotto il tasso medio di remunerazione dei depositi (all’1,20% contro l’1,24% di dicembre 2012), mentre è in marginale aumento quello sulle obbligazioni (3,38% contro il 3,37%) e in aumento quelli sui PCT (3,00% contro 2,85%). Il tasso medio sulla raccolta bancaria da clientela (depositi + obbligazioni + pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) si è collocato al 2,07%, (2,08% a dicembre 2012).
Va detto che a dicembre era aumentato e di molto il rendimento delle obbligazioni bancarie con durata superiore ad un anno (4,27% contro il 3,33 di novembre), ma – con l'eccezione dell'Irs di cui si diceva – gli altri indicatori del costo della raccolta, dall'Euribor al tasso Bce, sono rimasti sostanzialmente invariati.
Per le imprese che hanno bisogno di finanziamenti il segnale non è bello anche perché non sembra frutto di una maggiore domanda di credito.