L'intervento di Poste Italiane nella ricapitalizzazione dell'Alitalia è un aiuto di Stato in quanto allo Stato va ricondotto il controllo delle Poste. Perciò è necessario che il piano di ricapitalizzazione dell'Alitalia ottenga il via libera dell'Antitrust europeo, la Dg Concorrenza, che vigila tra l'altro sugli aiuti pubblici. All'Alitalia (che sarebbe più corretto chiamare Cai Alitalia) non si può però ancora applicare la regola "one time – last time". Nel 2008, infatti, ci fu discontinuità aziendale con la liquidazione della vecchia Alitalia a cui furono accollati i debiti (circa 3 miliardi, checchè ne dica Brunetta) e il trasferimento degli attivi e del personale alla Cai di Colaninno & CC. dove "CC" sta per… "capitani coraggiosi". Per il diritto comunitario il nuovo aiuto erogato oggi attraverso l'intervento di un soggetto a capitale pubblico è destinato ad un'azienda giuridicamente diversa e dunque in linea di principio è compatibile con le norme europee. Detto questo, British Airways ha ragione nel dire che di aiuto si tratta, ma non quando chiede a Bruxelles di bloccarlo. L'intervento di Poste italiane, infatti, potrà essere autorizzato se rispetterà i "paletti" imposti dalle linee guida sugli aiuti alla ristrutturazione delle imprese. 1) Deve in primo luogo essere un investimento di mercato, un principio che in genere viene dimostrato dal fatto che l'intervento avviene alle stesse condizioni degli investitori privati. 2)L'aumento di capitale è un aiuto alla ristrutturazione e perciò sono necessari: a) un piano di ristrutturazione credibile che assicuri un ritorno alla redditività della società nel lungo termine (proprio come è stato necessario per Banca Mps); b) un contributo della società beneficiaria ai costi della ristrutturazione per minimizzare gli aiuti; c) misure che compensino le distorsioni della concorrenza provocate dall'aiuto pubblico (per esempio riduzione di rotte o altro). In base al principio 0ne time - last time, infine, Cai-Alitalia non potrà più beneficiare dell''intervento dello Stato per i prossimi 10 anni. Grazie ancora, capitani coraggiosi…
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