Nomine Ue, il Consiglio rinvia la decisione al 30 agosto

Si è concluso con un rinvio al 30 agosto il vertice europeo che avrebbe dovuto decidere la nomina di Federica Mogherini nel ruolo di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea. Il presidente uscente del Consiglio, Herman Van Rompuy ha confermato in conferenza stampa le indiscrezioni che erano circolate nella serata di ieri. Si è discusso di questioni di metodo ma- secondo Van Rompuy – non si è parlato dei nomi. “Non abbiamo negoziato – ha detto – perché serve un accordo sul pacchetto globale. Senza questo non può esserci accordo su un nome singolo. Il 30 agosto – ha assicurato – avremo l’accordo”. Nella riunione, ha chiarito ancora, non si è parlato né di Mogherini né dell’ex premier Enrico Letta, sul cui nome ieri sera a Bruxelles c’è stato un ridicolo balletto di notizie diffuse da “fonti” ufficiose e smentite da quelle ufficiali. Un trattamento che l’ex presidente del Consiglio non merita tanto più se nelle intenzioni di chi lo ha orchestrato c’è quella di fare un favore al predecessore di Renzi.

Matteo Renzi, lasciando la sede del Consiglio, ha detto che “a domanda esplicita nessuno ha posto problemi sull’Italia. Nessun veto. In 57 anni non l’abbiamo mai posto e non l’abbiamo mai subito”. Neanche questa volta.

Il rinvio della decisione non ha alcun effetto pratico sull’operatività dell’esecutivo Juncker, che si insedierà all’inizio del 2015. Fino ad allora è in carica la Commissione Barroso. Piuttosto potrebbe essere un argomento in più per chi vuole accreditare l’immagine di un’Europa incapace di decidere e bloccata da un’architettura istituzionale troppo complessa. C’è però anche chi legge nel rinvio di ieri il ritorno della Politica anche a Bruxelles, dal momento che il confronto non si è limitato ai rapporti di forza tra paesi ma comincia ad essere segnato anche da considerazioni su livello ideologico.

Una cosa però si può affermare con certezza: se la carica di Alto rappresentante non è stata concessa alla candidata italiana al primo colpo non è dunque una posizione così irrilevante come alcuni soloni hanno cercato di sostenere negli ultimi giorni. Ma anzi suscita appetiti sia in Italia che negli altri paesi membri.