Qualità della vita quasi da 7, nonostante la recessione. La sorpresa spunta dal rapporto annuale dell'Istat. Il voto esatto è 6,8. Ma quanti studenti in questi giorni si accontenterebbero anche di qualcosa in meno in pagella?
E' vero, la percentuale di quelli che esprimono alti livelli di insoddisfazione è aumentata di 10 punti in un anno, dal 35,2 al 45,8%. Ma la soddisfazione "di base" ha tenuto. In calo solo il grado di soddisfazione per la propria situazione economica. E in ogni caso quelli soddisfatti sono quasi il 43%.
Tolto il portafoglio, per gli altri aspetti della qualità della vita il giudizio degli italiani è perfino in crescita. Del resto è risaputo, i soldi non hanno mai dato la felicità.
Nel 2012 è aumentata la soddisfazione per le relazioni familiari ed amicali: le persone di 14 anni e più che si dichiarano molto soddisfatte per le relazioni familiari sono il 36,8% (nel 2011 erano il 34,7%), per le relazioni amicali la quota è pari al 26,6% (24,4% nel 2011). La soddisfazione per la salute è molto diffusa nonostante l’elevata età media della popolazione: l’80,8% degli individui di 14 anni e più esprime un giudizio positivo, percentuale sostanzialmente stabile nel tempo, nonostante l’invecchiamento della popolazione. Anche la soddisfazione per il tempo libero, che nell’ultimo decennio è andata crescendo fino ad arrivare intorno al 63%, è aumentata e i "molto soddisfatti" passano dal 13,4% del 2011 al 15,6.
Insomma, tra contratti di solidarietà, part time, e per qualcuno anche disoccupazione, secondo le statistiche economiche gli italiani non se la passano benissimo. Ma questo non significa che non vivano meglio di prima. Se non altro hanno più tempo per se stessi, per gli amici, per la famiglia. In una parola, pr le relazioni. Che sia questa la decrescita felice?