I professionisti potranno partecipare ai bandi del POR Regione Lombardia 2014-2020 con lo stesso status delle imprese. Lo ha affermato Maria Pia Redaelli, direttore della programmazione comunitaria della regione, in occasione della presentazione del programma operativo Fesr-Fse a Milano. La Lombardia non è la prima regione che chiarisce questo aspetto dell’accesso ai fondi Ue. Anche la Toscana nelle scorse settimane si è pronunciata a favore dei professionisti.
L’anno scorso si era a lungo dibattuto su questo tema sollevato soprattutto dall’ex commissario Ue all’Industria, Antonio Tajani, il quale aveva lavorato per coinvolgere il più possibile i professionisti nell’utilizzazione dei fondi strutturali europei, sui quali l’Italia ha un noto problema di incapacità di spesa. In realtà non ci sono impedimenti di carattere normativo a livello europeo, tanto è vero che in vari paesi in professionisti già da tempo accedono ai fondi strutturali europei. In Italia però il problema esiste, come ha confermato Ludovica Agrò, direttore dell’Agenzia per la Coesione, in una delle sue prime uscite pubbliche. “E’ nostra intenzione – ci ha spiegato la Agrò – approfondire le cause che finora hanno tenuto i professionisti italiani lontani dai fondi europei. Se individueremo problemi di carattere normativo interno o procedurale o di altro genere ci impegneremo a rimuoverli. Ampliare la platea dei potenziali beneficiari dei fondi Ue significa aumentare la capacità del Paese di utilizzare queste risorse. Nel caso dei professionisti il loro apporto può essere particolarmente utile alla causa”.