L’impegno del Governo con la Commissione europea è di “rendere l’Agenzia per la Coesione operativa entro l’estate”. Luglio o al più tardi settembre. Il 17 e il 18 luglio, dopo il vertice Ue straordinario che dovrà affrontare i temi rimasti in sospeso al vertice del 26 e 27 giugno (come la scelta del successore di Van Rompuy alla guida del Consiglio) il commissario alle Politiche regionali, l’austriaco Johannes Hahn, sarà in visita in Italia con due obiettivi. Il 17 sarà a Pompei per verificare a che punto è il programma straordinario per il salvataggio del sito archeologico su cui la Commissione si è impegnata con più di 70 milioni di euro, riducendo al minimo la quota di cofinanziamento nazionale proprio per venire incontro alle difficoltà di bilancio italiane e salvaguardare una delle aree archeologiche più importanti del mondo.
Ma lo scopo principale della visita è incontrare, il giorno dopo a Roma, il Governo, in un bilaterale con il sottosegretario Giuliano Delrio, e la commissione Affari europei di Montecitorio per fare il punto sulle difficoltà italiane nell’utilizzare in tempo e con efficacia i fondi europei. Nel dossier fondi strutturali il capitolo Agenzia è tra quelli più importanti perché su questo strumento poggiano molte speranze della Commissione ma anche del Governo per migliorare la capacità di spesa che, per la programmazione 2007-2013, vede l’Italia agli ultimi posti tra i 28: peggio fanno solo Croazia, Romania, Bulgaria e Slovacchia.
Il momento è cruciale: entro metà luglio, infatti, Bruxelles dovrebbe approvare l’Accordo di partenariato con l’Italia 2014-2020, un documento di alcune centinaia di pagine che impegna le autorità nazionali sulle azioni che intende finanziare con i fondi europei nei prossimi sette anni di programmazione, muovendosi sempre dentro gli undici obiettivi tematici fissati nei regolamenti comunitari di fine 2013. Come ha ammonito più volte Bruxelles, partire con il piede giusto – cioè senza ritardi e con le idee chiare – è la prima regola per gestire al meglio i fondi. Nella programmazione precedente, dicono le analisi dei tecnici Ue, le incertezze iniziali si sono tradotte negli anni in ritardi che oggi mettono a rischio dai 5 ai 7 miliardi di euro su una dotazione complessiva di 38 miliardi (Fesr, Feasr e Fse).
L’istituzione dell’Agenzia per la Coesione, messa a punto dall’ex ministro Fabrizio Barca, è lo snodo centrale di una strategia, concordata tra Roma e Bruxelles, che ha come obiettivo principale il rafforzamento della capacità amministrativa sia a livello centrale sia – soprattutto – a livello regionale. È qui, infatti, che si impantanano le risorse europee e nazionali destinate alle politiche territoriali. I ritardi sono inaccettabili, in particolare nelle regioni del Sud, che rientrano nella fascia della convergenza (meno sviluppate, secondo la definizione più cruda ma meno ipocrita della nuova programmazione) e a cui vanno più dei due terzi dei finanziamenti.A fine maggio il programma operativo della Campania del Fesr aveva speso solo il 33% delle risorse assegnate, quello calabrese il 36,5%. La media Fesr e Fse di Campania, Calabria, Puglia e Basilicata superava a stento il 51%.
http://www.dps.gov.it/it/Notizie_e_documenti/news/2014/giugno/Documento_0001
L’avvio della fase operativa dell’Agenzia è comunque alle porte. Definito nei mesi scorsi lo statuto, manca ormai solo la nomina del direttore generale. Tra le 50 candidature giunte dopo il bando lanciato a metà maggio, Delrio ha selezionato una rosa ristretta di nomi e – assicura – “è prossima la decisione sull’incarico”. Si spera in tempo per presentare il direttore al commissario Hahn a metà luglio.