Sono una cinquantina le candidature presentate alla Presidenza del Consiglio per la posizione di direttore generale dell’Agenzia per la Coesione. Dentro c’è di tutto, fanno sapere i collaboratori del sottosegretario Delrio a cui è affidata la selezione della persona più adatta a guidare la struttura che dovrebbe far a compiere un salto di qualità a regioni e ministeri nell’utilizzazione dei fondi europei. Nei prossimi sette anni l’Italia ha a disposizione più di 42 miliardi di euro tra Fesr, Fse e Feasr. A questi si aggiungono i 7-8 miliardi di “residui” della programmazione 2007-2013 e la quota di cofinanziamento nazionale che quasi raddoppia le risorse complessive destinate alle politiche di coesione.
Tra le candidature, par di capire, ci sono molti esponenti della pubblica amministrazione “romana” ma anche alcuni provenienti dalle regioni. Non mancano, ma era prevedibile visto il bando pubblico, anche i nomi “improbabili”.
Delrio aveva promesso di chiudere il dossier entro fine mese, forse sarà necessario qualche giorno in più ma il Dpcm che istituisce definitivamente l’Agenzia non dovrebbe tardare oltre i primi di giugno.