Prima un fondo di venture capital da 50 milioni tra Fondo italiano d'investimento e Azimut che mette insieme investitori e acceleratori d'impresa. Poi un decreto che concede la garanzia a costo zero e l'accesso semplificato al Fondo centrale di garanzia per le startup innovative e degli incubatori certificati. Due segnali, neppure tanto piccoli, che per le startup finalmente qualcosa si muove. Sono progressi lenti ma costanti che consentono di migliorare il contesto generale per le nuove imprese innovative, innescando automatismi tra tutti gli attori sul palcoscenico. Il risultato, si spera, è di consentire alle nuove iniziative di avere un accesso al credito meno problematico, di trovare investitori disposti a scommettere e a rispondere all'estremo bisogno di capitalizzazione e, in definitiva, di crescere più rapidamente. Nel 2012 molti furono delusi dai risultati della task force sulle startup istituita dal ministero dello Sviluppo economico che non portò risorse fresce al progetto. In realtà ciò che accade oggi è anche frutto di quel lavoro. L'auspicio è che non si tratti di una parentesi.
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