Banche e sofferenze: Cdp in campo alla ricerca di una soluzione di sistema

Dal Sole 24 Ore del 18 febbraio – uno stralcio dell’articolo di Vincenzo Visco: “Modello francese con dote di Abs”

“E’ molto probabile che il recente accordo siglato a Bruxelles tra il nostro Governo e la Commissaria alla concorrenza non produrrà effetti di rilievo, come hanno sottolineato numerosi esperti. Eppure il problema delle banche è oggi la questione fondamentale dell’economia italiana, e senza una sua soluzione la ripresa rimane a rischio. Che fare? In Italia ci sono 200 miliardi di sofferenze iscritte a bilancio mediamente al 30% del valore iniziale. Il mercato invece le valuta mediamente intorno al 10%. Se le banche cedessero le sofferenze a valore di mercato, rimarrebbero 40 miliardi (o poco più) da coprire. Una soluzione potrebbe essere quella di reperire 20 miliardi di questo gap tra valore contabile e valore di mercato delle sofferenze mediante aumenti di capitale, prevedendo nel caso in cui essi restassero inoptati, l’intervento della CDP attraverso un apposito veicolo che dovrebbe finanziarsi sul mercato e in misura residuale coi risparmi postali. Si tratterebbe di seguire l’esempio francese il che comporterebbe una (parziale) nazionalizzazione indiretta che potrebbe venire meno successivamente attraverso la cessione delle quote sul mercato, nel giro di pochi anni. Se non si volesse gravare troppo sulla CDP, gli altri 20 miliardi di perdite non coperte su sofferenze potrebbero essere gestiti seguendo la proposta avanzata recentemente da Marcello Minenna. Secondo questa proposta, le perdite non verrebbero contabilizzate nei bilanci bancari in quanto le sofferenze sarebbero cedute alla bad bank a valore contabile unitamente a crediti in bonis. Per finanziarsi la bad bank emetterebbe ABS che avrebbero un profilo di rischio più moderato. In più l’inserimento di una garanzia statale remunerata a mercato sulla tranche intermedia degli ABS ne migliorerebbe ulteriormente la qualità e ridurrebbe così anche il rendimento che questi titoli dovrebbero pagare. Una garanzia così architettata consentirebbe alla tranche intermedia di assorbire una parte delle perdite non contabilizzate sulle sofferenze e di assottigliare la tranche junior rendendola più “sostenibile” per le banche cedenti e permettendo loro di realizzare concreti vantaggi in termini di ratios e interessante per il mercato”.

Fin qui la proposta di V. Visco. Oggi i vertici delle principali banche italiane si sono dati appuntamento a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e i vertici della Cdp. Non si sa ancora in quale direzione si stiano muovendo ma di sicuro sono alla ricerca di una “soluzione di sistema” al problema delle sofferenze bancarie italiane.