Bad bank: chi tratta con la Commissione europea per conto dell’Italia?

C’è una voce per certi versi inquietante che rimbalza da Bruxelles. Pare che a negoziare con la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, per la creazione di una bad bank sia stato mandato il vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio, Raffaele (detto Lele) Tiscar. Da giorni è nella capitale belga per tentare di raggiungere un accordo sulle misure per gestire i 200 miliardi di crediti in sofferenza accumulati dalle banche italiane negli anni della grande crisi.

Prima di essere nominato dal premier Renzi vice segretario generale a Palazzo Chigi a maggio del 2014, il toscano Tiscar è stato dirigente di prima fila della Regione Lombardia negli anni  delle giunte Formigoni. Il suo curriculum, pubblicato sul sito della Commissione europea, elenca le esperienze nel settore delle utilities pubbliche, sia nel settore delle acque che nell’housing sociale. Fino alla carica di direttore generale dell’Aler, la malandata società regionale di gestione delle case popolari.  Nessun accenno a competenze bancarie né su aiuti di Stato, ciò che serve per costruire una bad bank efficae e al tempo stesso in linea con le regole della concorrenza.
Non una bella figura per il ministero dell’Economia: Pier Carlo Padoan arriverà a Bruxelles solo martedì. Alla riunione tecnica di oggi per rappresentare l’Italia bastava il “Giglio magico”?