Le proroghe delle concessioni autostradali e le defiscalizzazioni per alcuni concessionari finiscono sul tavolo dell’Antitrust europeo. Un gruppo di europarlamentari del partito dei Verdi ha presentato una denuncia ai commissari alla Concorrenza, Margrethe Vestager, e al Mercato interno, Elzbieta Bienkowska, per denunciare possibili aiuti di Stato concessi con la legge Sblocca Italia. L’obiettivo dichiarato del dossier presentato a Bruxelles è che la Commissione non approvi queste misure, considerate una «evidente violazione delle regole vigenti che peserebbe in modo considerevole – affermano i firmatari dell’esposto – sul bilancio pubblico italiano». Le misure in questione, previste dagli articoli 5 e 11 dello Sblocca Italia, sono vincolate al parere positivo delle autorità comunitarie.
I Verdi lamentano la violazione della direttiva sugli appalti e delle norme sugli aiuti di Stato attraverso il “ripetuto prolungamento” delle concessioni senza effettuare alcuna gara e dalla defiscalizzazione “ingiustificata” di alcuni lavori. In particolare, il prolungamento delle concessioni può essere chiesto senza che sia motivato dallo sviluppo di infrastrutture, da interventi sulla sicurezza o di innovazione tecnologica.
Ad aver già chiesto l’applicazione dell’articolo 5 è stato per esempio il gruppo Gavio, titolare di otto importanti concessioni, tra cui la Torino Milano che è uno dei tratti più redditizi. Il gruppo Gavio avrebbe chiesto di prolungare tutte le diverse scadenze delle concessioni di cui è titolare al 2043. Ma i casi segnalati dai verdi sono anche altri: dalle Autovie Venete all’Autobrennero, dalla Brescia – Padova alla Livorno – Civitavecchia (del Gruppo Autostrade per l’Italia)
Non in linea con le norme europee secondo i promotori dell’iniziativa (Monica Frassoni, presidente dei Verdi europei, Anna Donati, esponente di GreenItalia-Verdi europei e gli euro-deputati ecologisti Ernest Urtasun (spagnolo), Margrete Auken (danese) e il francese Pascal Durand) sono anche le misure di defiscalizzazione (tax-exemption). L’indice è puntato contro la Pedemontana che otterrebbe benefici fiscali per circa 350 milioni di euro nei prossimi anni e soprattutto contro la Orte-Mestre, definita un “progetto faraonico” per il quale gli aiuti pubblici potrebbero arrivare a 2 miliardi: eventualità che comporterebbe la necessità di ripetere le gare. Caso analogo è quello della la BreBeMi alla quale arriverebbero 330 milioni di soldi pubblici, di cui 60 dalla Regione Lombardia che contemporaneamente ha deciso di tagliare 155 milioni per il trasporto pubblico. Nessuno di questi interventi, né altri previsti dallo Sblocca Italia, sono stati notificati alla Commissione, nonostante la legge lo preveda e a differenza di quanto hanno fatto altri paesi in casi analoghi, per esempio la Francia dove però le concessioni sono state prorogata al massimo per 2-3 anni. «In tempi di grave crisi e nella prospettiva di un rilancio di investimenti pubblici – ha affermato Monica Frassoni – è cruciale garantire che essi siano allocati in modo da assicurare non solo il rispetto delle regole, ma anche un effettivo impatto sull’economia e sull’occupazione».
(dal Sole 24 Ore del 22 dicembre)