Effetto-Renzi sul clima di fiducia dei consumatori italiani. Ne è sicuro Giuseppe Minoia, di Gfk Eurisko che spiega con l’incarico al giovane presidente del Consiglio l’impennata del “pensiero positivo” nel primo trimestre 2014. L’indice globale delle sensazioni del consumatore (Index of consumer sentiment) misurato dall’istituto di ricerche di mercato è salito di 11 punti dall’inizio dell’anno, spiega Minoia nella newsletter di maggio. Un’impennata talmente forte da riportare l’indicatore ai livelli di fine 2009, quando si sperava che la crisi del 2008 fosse ormai superata. Un ottimismo, spiegano ad Eurisko, che coinvolge sia gli italiani sia le imprese che operano in Italia.
Questo clima positivo, però, non si traduce ancora in propensione al consumo, soprattutto di beni durevoli. Non ci sono certezze e la litigiosità del mondo politico preoccupa: non ci sono certezze su come potrà andare a finire, spiega Remo Lucchi il quale sostiene nella stessa newsletter che “se Renzi è la carta buona, va giocata. Se i partiti la smettessero di litigare e dessero all’unisono sostegno a Renzi, non pensando ai propri interessi di partito ma all’Italia, che non ha più bisogno di lotte e litigi ma di collaborazioni ed alleanze, senza ombra di dubbio nello spazio di un attimo l’ottimismo prenderebbe corpo e la speranza di una ripresa diventerebbe certezza”.
Facile, no?