"Riteniamo che questo nuovo sistema elettorale sia un miglioramento significativo rispetto a quello usato nelle elezioni del 2013, perché aumentarà sia la stabilità che la rappresentatività del parlamento. Benché il dissenso (sia all'interno del Pd che con gli altri partiti che sostengono il Governo) potrebbe creare qualche rischio di attuazione durante la fase di approvazione parlamentare, il fatto che Renzi sia stato abile a trovare un'ampia convergenza aumenta le possibilità che l'Italia abbia presto una nuova legge elettorale. Questo sarebbe un passo molto importante verso la stabilità politica se si realizzerà insieme ad un processo di riforme costituzionali, in particolare l'abolizione del bicameralismo perfetto. Last but non least, il tempo necessario a completare le riforme istituzionali dovrebbe garantire la sopravvivenza del Governo Letta per il 2014. Ci aspettiamo quindi che le elezioni politiche si svolgano all'inizio del 2015"
Questo è scrivono Chiara Corsa e Loredana Federico, economiste di Unicredit Research, nella nota flash di oggi destinata agli investitori internazionali, dedicata tutta a spiegare la riforma presentata ieri da Matteo Renzi alla direzione del Pd. Vista dai mercati, dunque, la proposta sembra buona. Anche perché – forse – peggio del Porcellum era difficile fare.