Contratto di solidarietà all'Alitalia per gli assistenti di volo. La compagnia e i sindacati sabato hanno raggiunto un accordo per una riduzione dell'orario per 50 mila giornate di lavoro all'anno: le ore non lavorate verranno pagate all'80%. L'accordo riguarda solo gli assistenti di volo, non i piloti nè il personale di terra, e verrà ratificato al ministero del Lavoro il 28 dicembre.
L'intesa arriva giusto in tempo per la campagna elettorale… Nel 2008 i guai della (allora) compagnia di bandiera finirono nel tritacarne preelettorale. Il governo uscente aveva praticamente chiuso l'accordo con AirFrance che si sarebbe fatta carico dei debiti di Alitalia in cambio del controllo. Al Tesoro italiano sarebbe andata una piccola quota azionaria della compagnia francese. La "svendita" allo straniero però si prestava ad essere strumentalizzata in chiave populista e l'accordo su pressione del leader del centrodestra, Berlusconi, fu modificato: Air France prese il 25% con l'accordo di poter incrementare la partecipazione. Il controllo andò alla cordata di Colaninno che pagò una cifra simbolica e i debiti restarono sul groppone dei contribuenti italiani. Quell'operazione nazional-populista ci è costata più o meno 3 miliardi di euro. Con il risultato che i francesi comandano (o quasi) lo stesso senza aver speso nulla. Ed è sempre più probabile che alla fine ottengano anche il controllo con un forte sconto rispetto a 5 anni fa. Per saperne di più sul riassetto azionario della compagnia può essere utile leggere l'articolo di Gianni Dragoni pubblicato sul Sole il 15 dicembre scorso. Alitalia si avvia a chiudere il quinto bilancio consecutivo in perdita: non ha mai prodotto utili da quando è stata rilevata dalla cordata "italiana" voluta da Berlusconi nel 2008.
L'accordo siglato sabato tra Alitalia e sindacati è uno degli strumenti alternativi individuati per evitare i circa 700 esuberi annunciati in un primo tempo dalla compagnia. L'intesa contro gli esuberi era stata firmata lo scorso 11 dicembre e mirava appunto a "ricercare strumenti alternativi agli esuberi previsti dal piano aziendale". "A partire dalla condivisione di ricercare strumenti alternativi agli esuberi previsti dal piano aziendale, si apre una nuova fase di relazioni ed auspicabilmente di confronto propositivo", avevano scritto in quell'occasione le sigle sindacali, sottolineando che "il piano sarà al centro del confronto che si avvia e che vedrà le organizzazioni sindacali sfidare l'azienda sul tema della produzione e dei ricavi, l'unica via per la difesa dell'occupazione".