Che ci faceva la Regione Liguria negli 800 metri quadri della sede di Bruxelles fino al 2010? Non lo sappiamo. Quel che sappiamo – perché lo ha spiegato l'assessore regionale alle Finanze, Pippo Rossetti in una nota dopo l'articolo del 7 agosto sugli sprechi delle Regioni italiane per pagare le sedi – in alcuni casi suntuose – nella capitale belga – è che quell’edificio è stato lasciato per un appartamento di appena 75 metri quadri.
Uno spazio dieci volte più piccolo della vecchia e superba maison. Costa 9.300 euro all'anno più 3.750 per le spese amministrative.
«L'ufficio è stato dato in gestione, attraverso un appalto di servizi, alla società Costa & partners che ha messo a disposizione un'esperta senior con oltre 15 anni di esperienza sia nelle relazioni con le amministrazioni regionali sia con quelle europee per il reperimento fondi Ue, e un’esperta amministrativa e contabile. La spesa – ha spiegato l'assessore – per il 2011 è stata di 169 mila 400 euro, analoga quella prevista per il 2012». Un modello di outsourcing interessante che non risulta sia stato adottato da altre Regioni.
Rispetto al 2010 il risparmio, assicura Rossetti, è di 130mila euro.
Lo scandalo, però, sta nel fatto che fino a meno di due anni fa la Liguria abbia sentito il bisogno di una sede di ben 800 metri quadri che – qui sta il bello – è ancora sul groppone delle casse regionali. La palazzina di Rue du Luxemburg, infatti, è di proprietà della finanziaria regionale Filse che – ha fatto sapere l’assessore – l’ha messa in vendita. Ma «in mancanza di un’offerta d'acquisto» (dopo due anni!) il cda della finanziaria «sta valutando una proposta di affitto per l’intero stabile». Il valore dell’immobile iscritto a bilancio – informa la Regione – è di 1,3 milioni di euro. Il valore commerciale stimato intorno a 2 milioni. In teoria non dovrebbero esserci problemi a trovare un acquirente. Vedremo.
Anche l'Istituto per il commercio estero ha fatto sapere di essere proprietario della sede di Bruxelles in cui ospita anche gli uffici dell'Enit e del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, «con conseguenti risparmi per l'erario». Ma sapete qual è il colmo? Che sul sito del ministero dell'Ambiente non c'è traccia dell'ufficio di Bruxelles e quando abbiamo telefonato all'ufficio stampa per verificare, hanno «escluso categoricamente» che esistesse una cosa del genere. Di cui in effetti è complicato comprendere ruolo e funzioni, visto che tutti i ministeri si appoggiano alla Rappresentanza permanente presso l'Unione europea.