Giovedì prossimo il Monte dei Paschi presenta i conti del 2011 al mercato. Gli analisti interpellati da Gerardo Graziola dell'agenzia Radiocor prevedono "profondo rosso".
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 27 mar – Niente dividendo, dimezzamento dell'avviamento, forte pulizia nel portafoglio crediti con l'avvio delle pulizie dell'era Viola. Mai come quest'anno la presentazione dei conti annuali del Monte dei Paschi, giovedì a Milano, trova gli gli analisti interpellati da Radiocor ampiamente preparati. La banca nel quarto trimestre 2011 potrebbe aver realizzato un utile di una decina di milioni, indicano stime di consenso, che si aggiungerebbero ai 304 dei primi nove mesi ma sul risultato dell'anno peserà l'impairement test, "la stranezza delle regole contabili", come l'ha definita di recente il presidente Giuseppe Mussari. La svalutazione dell'avviamento di Antonveneta e Biverbanca: dai 6,5 miliardi di goodwill al 30 settembre ci si attende un taglio di almeno tre miliardi. Il bilancio in profondo rosso avrà dei vantaggi per il patrimonio: il Monte dei Paschi eviterà di pagare al Tesoro l'assegno da 160 milioni per i Tremonti bond e agli obbligazionisti Fresh 2008 circa 60 milioni di cedole.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 27 apr – Il quarto
trimestre del Monte dei Paschi sconterà anche la chiusura
del contenzioso con il Fisco che ha portato la banca a
pagare nel dicembre scorso 260 milioni più gli interessi di
legge (anche se in parte controbilanciato dall'affrancamento
delle attività immateriali che nel trimestre ha dato un
beneficio economico di 239 milioni). E' sul fronte dei
crediti che ci si attende nel trimestre la mano pesante di
Viola: "Prima del beneficio della ristrutturazione, c'é il
maleficio della pulizia" afferma un analista che da anni
segue il gruppo di Rocca Salimbeni. "Mi aspetto svalutazioni
in rialzo del 50% sulla media degli ultimi trimestri"
aggiunge, sottolineando che "fino al 2010 la banca aveva
accantonato bene, poi forse l'anno scorso si sono un pò
rilassati". Sul fronte dei costi, invece, la determinazione
dell'ex direttore generale Antonio Vigni a ridurli dovrebbe
aver fruttato un segno meno importante soprattutto per
quelli operativi. Il punto interrogativo resta quello di un
nuovo aumento di capitale a causa del deficit di capitale da
3,2 miliardi indicato dall'Eba. "Chi nasce tondo non può
diventare quadrato" é l"espressione utilizzata da un
banchiere per definire l'atteggiamento dell'Autorità
bancaria europea che non ha voluto riconoscere l'approccio
sbagliato dell'esercizio sul capitale che si é rivelato
prociclico nella fase di crisi finanziaria. Valutazione
condivisa anche a Siena. L'attenzione degli analisti sarà
quindi tutta rivolta alle parole che Viola pronuncerà
sull'accoglienza del piano della banca da parte dell'Eba e
sul dialogo in corso con le Autorità. Al suo fianco ci sarà
il presidente Mussari, all'incontro di commiato con il
mercato. L'occasione, forse, per un bilancio di sei anni
alla guida strategica della terza banca del Paese.
Ggz
Fin qui Radiocor. Decriptando l'ultima frase, un modo elegante per dire che Mussari ha "fatto tutto da solo" perché aveva in mano banca e fondazione e perciò la responsabilità di Antonveneta è tutta sua. Un bilancio, dunque, che non può certo definirsi esaltante come avevamo raccontato nei post Montepaschi e la logica del declino.