Roubini:”L’Italia nell’euro ha i giorni contati”. Per fortuna qualche volta sbaglia anche lui…

<<L'Italia nell'euro ha i giorni contati>>. Parola di Nouriel Roubini che sostiene, sul suo blog su FT, come non ci siano prestatori di ultima istanza in grado di evitare il default del Paese. 

 Roubini

Ieri e l'altro ieri Roubini si era scatenato su Twitter, contro l'ipotesi di Alfano a Palazzo Chigi (definendolo il "lacchè n. 1" di Berlusconi) e definendo "tacchini che non volano" gli strumenti di salvataggio degli Stati messi a punto dalla Ue, l'Efsf e lo Special purpose vehicle. L'Efsf per Roubin' è "un gigantesco CDO al quadrato che non funziona e che non ridurrà gli spread a livelli sostenibili".

<<Anche una ristrutturazione del debito, che provocherebbe perdite significative per i creditori nazionali ed esteri, non potrà far ripartire la crescita e la competitività>>, Dunque,  <<se non si può svalutare, o crescere o anadre verso un deprezzamento reale, l'unica opzione che rimane è quella di uscire dall'euro e tornare alla lira e alle altre valute nazionali>>. Una "ricetta", dunque, adatta anche ad altri paesi dell'eurozona.

La speranza è che l'economista - considerato colui che ha previsto la grande crisi del 2008-2009 - si sbagli come quando, a giugno del 2010 predisse la parità tra euro e dollaro nel giro di un anno.  

  • nicola mario ippoliti |

    Questo signore aveva anche previsto una riduzione di 100 punti di spread con la fuoriuscita di Berlusconi.
    Bisogna anche sfatare il mito che R. abbia profetizzato la crisi perchè le motivazioni addotte erano molto diverse da quelle reali.
    La verità è che siamo in piena crisi politica a livello mondiale : piccoli statisti furiosamente aggrappati alle loro poltrone che stanno aspettando ” che passi a’nuttata”.Senza idee brancolano ,a tentoni, nel buio più totale !I loro provvedimenti hanno solo aggravato la crisi :provo solo disgusto .

  • Marcello Pilia |

    Ultimamente sembra esserci la gara a chi la spara più grossa con la speranza che se accade veramente si venga ricordati come quello che l’aveva previsto.
    Più che un economista un novello Oscar Wilde “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.”

  • CorteSconta |

    Roubini é uno dei tanti, non il primo e non sarà l’ultimo, che assurge alla notorietà per avere azzeccato casualmente una previsione macroeconomica (ma nel suo caso non ci voleva un premio Nobel per farla) e che poi, per rimanere fedele al personaggio che si é costruito, continua come un disco rotto a ripetere previsioni sempre uguali che non si verificano mai. Basterebbe smettere di andare a intervistarlo come fosse l’oracolo di Delfi e di invitarlo a tutti i convegni.

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