Merkel antieuropeista di bottega?

 E' comprensibile che Angela Merkel davanti ai suoi elettori racconti che la Germania non potrà "indebolire l'export solo perché lo chiede la Commissione europea". Detta così, però, la storia è perlomeno fuorviante ed è un modo, ancora una volta, per strumentalizzare l'Europa.

"Nessuna persona ragionevole – ha scritto nei giorni scorsi Marco Fortis sul Sole 24 Ore – pensa che Berlino debba frenare la sua prorompente macchina esportatrice (…). Il problema vero è un altro: la Germania consuma e importa poco, soprattutto dai Paesi del Sud Europa".  840 miliardi di euro è il surplus che la Germania ha accumulato tra il 1999 e il 212 con Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. 

La richiesta – ancora embrionale – della Commissione è che la Germania rimetta in equilibrio la propria bilancia commerciale. Un obiettivo che, per essere utile agli altri partner europei deve essere perseguito agendo sulla domanda interna e dunque sui consumi. Questo farebbe aumentare anche (ma non solo) le importazioni. Nessuno vuole toccare l'export dei tedeschi.

Cara Angela, che anche che tu ti metta a fare l'antieuropeista per interessi di bottega, non lo possiamo tollerare. Soprattutto alla vigilia del rinnovo dell'europarlamento. 

Tanto più che dall'Europa continuano ad arrivarti un sacco di favori… come sull'energia.