Si chiama Citybility ed è una piattaforma di “social responsibility shopping” che ha l’ambizione di mettere insieme i buoni propositi di commercianti e consumatori che vogliono sostenere le attività no profit di un territorio. L’idea è venuta a tre studenti dell’executive MBA serale del MIP, al Politecnico di Milano. Mariga, Alessandro e Ivan hanno iniziato a lavorarci nel 2012, affinando il progetto durante il master, fino a trasformarlo nella tesi di diploma. A questo punto perché fermarsi? Hanno coinvolto tre informatici e un web designer e hanno deciso di andare avanti.

Come funziona?

Citibility è una app che prima di tutto individua i negozi vicini a noi che hanno deciso di destinare una piccola percentuale dei ricavi ad una attività no profit ben individuata. Sempre attraverso il software di Citibility sarà possibile identificare la transazione e destinare la percentuale di denaro all’associazione beneficiaria. Infine, la app consente anche di visualizzare le somme raccolte e lo status delle attività finanziate. Al rapporto tra cliente e negoziante si aggiunge l’attività benefica sul territorio, conosciuta da entrambi. Si crea così – questo è l’obiettivo – un triangolo virtuoso che, direbbero i sociologi, può aumentare il capitale sociale di una comunità. Crea valore, valore sociale. Perché crea relazioni tra cittadini. Il territorio ideale per questa iniziativa sembra essere la “città”, ma nulla impedisce che il cerchio si allarghi: la grande catena commerciale che sostiene l’associazione attiva in tutto il territorio nazionale. Gli esempi potrebbero essere molti.

 Il team di Citybility vuole affrettare i tempi e perciò ha deciso di ricorrere al crowdfundig: chiede un contributo a tutti coloro che credono in questo progetto, per arrivare a 15mila euro. Sono sul portale di crowdfunding  di Poste Italiane, Eppela. http://www.eppela.com/ita/projects/790/citybility-social-responsibility-shopping