È troppo presto per dire se la decisione di Matteo Renzi di annunciare il veto sul bilancio dell’Unione europea si rivelerà una mossa azzardata. Di sicuro la mossa del premier, che si sovrappone non casualmente allo scontro con Bruxelles sulla manovra 2017, complica ulteriormente una partita europea di per sé già conflittuale. Proprio oggi, infatti, il Parlamento ha votato in seduta plenaria a Strasburgo la richiesta di modifiche al bilancio 2017 presentato dalla Commissione a settembre, chiedendo al Consiglio di aumentare a 160,7 miliardi le spese per l’anno prossimo, 4,1 in più rispetto ai 156,38 voluti dal Consiglio (157,66 era la proposta della Commissione).
A strettissimo giro il Consiglio ha respinto le richieste del Parlamento, facendo scattare automaticamente la procedura di conciliazione tra le due istituzioni europee, con la Commissione nel ruolo di mediatrice per “favorire un ravvicinamento” tra le due posizioni, come prevede l’articolo 314 del Trattato sul funzionamento della Ue. Ci sono tre settimane di tempo per trovare un accordo che dovrà arrivare, dunque, entro il 17 novembre.