La Commissione europea favorirà gli interventi con risorse pubbliche nel capitale delle banche (non solo) italiane perché consente di affrontare in modo radicale la questione delle sofferenze bancarie e crea quindi le condizioni per completare l’Unione bancaria con la costituzione dello schema unico di garanzia dei depositi. L’orientamento, maturato ai vertici della Commissione Ue è stato espresso in alcune riunioni con esponenti dell’esecutivo comunitario. Viene dunque reso ancora più esplicito il legame diretto tra le sofferenze bancarie e lo schema unico di garanzia previsto dall’Unione bancaria ma “sospeso” per la ferma opposizione della Germania, secondo cui la mutualizzazione dei rischi nel sistema bancario europeo deve procedere di pari passo con la riduzione dei rischi. Sempre che Berlino non trovi un altro motivo per bloccare quella che è considerata la “terza gamba” dell’Unione bancaria, dopo la supervisione unica e il meccanismo unico di risoluzione.
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