Tra i sei emendamenti presentati oggi, 25 novembre, in commissione parlamentare dal governo ce ne è uno che prevede una cabina di regia per la gestione del Fondo per lo sviluppo e la coesione. La cabina dovrà nascere entro il 30 aprile 2015. L’organismo sarà composto da rappresentanti delle amministrazioni e delle Regioni e avrà il compito di definire «piani operativi» per ciascuna area tematica nazionale con l’indicazione di risultati attesi e azioni e singoli interventi necessari e relativa stima finanziaria.
L’emendamento, spiegano a Palazzo Chigi, intende “innanzitutto trasformare il Fsc in uno strumento per investimenti strategici rispondendo anche in questo modo ad una debolezza riscontrata in questi anni sui fondi europei e sui fondi nazionali: molte risorse ma scarsa efficacia”. Inoltre è una risposta alle osservazioni della Commissione Ue sulla mancanza di piani nazionali. Risposta che si aggiunge alla Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI) inviata a settembre a Bruxelles come condizionalità ex ante.
E’ un primo passo verso la rinazionalizzazione di fatto di una parte importante dei fondi strutturali?