Dopo il post di qualche giorno fa sul consulente milanese trapiantato in Svizzera che ha accompagnato – per sua stessa ammissione - almeno 4 persone presentategli da emissari di Silvio Berlusoni ad aprire conti correnti oltre confine, ho ricevuto sul blog – e non solo – diversi commenti che riguardano Alessandro Proto. Non tutti pubblicabili. (leggi le precisazioni di Proto in fondo a questo post)
In particolare c'è un dettaglio che ha colpito alcuni lettori. Riguarda il tentato acquisto del Bari da parte di Proto per conto di un misterioso committente. Secondo qualcuno dietro l'operazione ci sarebbe stato ancora una volta Berlusconi, con l'obiettivo di affidare la squadra del capoluogo pugliese al solito Tarantini. Ma l'operazione saltò. Proto, ricontattato, ha smentito in modo categorico il collegamento tra il Bari, Tarantini e Berlusconi ma non ha voluto dire chi fosse il misterioso compratore.
Ci è poi arrivato dalla Svizzera un articolo pubblicato dal Corriere del Ticino il 29 dicembre 2010 in cui "un sedicente immobiliarista dei VIP, cittadino italiano, 36 enne residente nel Mendrisiotto da una decina d'anni, è stato condannato al pagamento di 360 aliquote da 30 franchi, con beneficio della condizionale". Inoltre, l'uomo "dovrà risarcire 50mila franchi all'assicurazione per cui lavorava e che ha truffato". L'accusa era di "truffa, falsità in documenti, calunnia e denuncia mendace". La sentenza pronunciata il 28 dicembre 2010 alle assise correzionali di Mendrisio è del giudice Claudio Zali. La pena è sospesa ma il giudice ha stabilito un periodo di prova di quattro anni – spiega il Corriere del Ticino – "preoccupato dell'attuale attività dell'imputato".
Il nome della persona non viene mai indicato nell'articolo, perché - mi hanno spiegato - in Svizzera non è permesso quando si tratta di un processo alle Correzionali. L'identikit minuziosamente tracciato nell'articolo corrisponde però a quello di Alessandro Proto e della sua società.
Anche su questa storia ho chiesto lumi a Proto il quale mi ha risposto in due tempi.
Prima risposta: "La condanna è una voce uscita nel dicembre 2010 mentre stavamo trattando il Torino. Erano giorni molto intensi ed avevamo iniziato una battaglia mediatica molto molto aspra con Cairo. Guarda caso quella notizia venne fuori qualche giorno dopo la pubblicazione sulla Stampa e su Tuttosport di email fra me e i legali di Cairo dove noi offrivavamo a Cairo 40 mln di euro e loro risposero no".
Una "voce", dunque, e nulla di più, che – leggendo tra le righe – potrebbe essere stata messa in giro da chi era infastidito dall'attivismo di Proto sul Torino. Sostiene Proto che la notizia venne rimossa da quasi tutti i siti che l'avevano ripresa, dopo l'intervento dei suoi legali. Poi aggiunge: "E' vero però che ci furono dei problemi con alcuni clienti che mi causarono alcune grane per le quali comunque sto chiarendo la mia posizione. D'altronde nel mondo degli affari di oggi è difficile non incappare in qualche problema". Comprensibile.
Seconda risposta, meno comprensibile e questa volta a commento dell'articolo del Corriere del Ticino: "Dell'articolo in questione non posso parlare perchè c'è in corso un'indagine della magistratura. E' stata fatta solo confusione con la mia persona".
Spero che Proto mi tenga informato degli sviluppi, anche perché francamente la vicenda non mi è molto chiara, nonostante (o forse proprio per) le due spiegazioni.
Ci sarebbe poi la vicenda Tod's che altri lettori mi hanno segnalato, se ne varrà la pena la racconterò un'altra volta. Anche perché sembra ingarbugliata almeno quanto le altre.
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Dopo la pubblicazione del posto ho ricevuto una email dal dr Proto che contesta "l'incipit iniziale
perchè ci sono degli errori". Ecco le precisazioni testuali di Proto che, a mio parere, nulla tolgono o aggiungono a quanto ho scritto.
Quando Lei scrive "Dopo il post di qualche giorno fa sul consulente milanese trapiantato in Svizzera che
ha accompagnato – per sua stessa ammissione - almeno 4 persone
presentategli da emissari di Silvio Berlusoni ad aprire conti correnti
oltre confine, ho ricevuto sul blog – e non solo – diversi commenti
che riguardano Alessandro Proto. Non tutti pubblicabili", scrive una
cosa non corretta che potrebbe far sorgere fraintendimenti.
Io ho detto che quelle persone si presentavano come persone che
conoscevano il Presidente Berlusconi. Ma a me interessava poco, per me
potevano rappresentare anche il Papa o Jhon Lennon ( che è defunto lo
so ). Non facevano nulla di illegale quindi da parte mia potevano
rappresentare chi volevano. Bisogna precisarla questa cosa altrimenti
si distorce la verità.
Per quanto riguarda l'acquisto del A.S. Bari come Le avevo già detto
non c'entra nulla Tarantini e anche se c'entrasse sarebbe mio dovere
non divulgare tale informazione, perchè fino a prova contraria ad oggi
il Sig Tarantini non è un criminale. E' un criminale solo sui
giornali. In uno Stato giustizialista ( in questo purtroppo devo dare
ragione al Presidente Berlusconi).
Alessandro Proto