Lingotti, compro-oro e criminalità organizzata. La denuncia del ministro Cancellieri

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 27 mar – A fronte di una proliferazione, negli ultimi tempi, dei negozi "Compro oro" c'é una carenza di trasparenza a cominciare dalla "oggettiva difficoltà per la tracciabilità dei passaggi di mano, in ragione di un quadro normativo che necessiterebbe di unintervento di attualizzazione, anche a beneficio di una maggiore trasparenza fiscale". A sollecitarlo é il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, che ha precisato come il "sostenuto sviluppo del settore, che può essere interpretato anche come sintomo della forte difficoltà economica che investe alcuni ceti sociali, è un fenomeno tutto italiano". Il ministro ha denunciato come tutto ciò abbia "generato un mercato sommerso che non di rado finisce con l'alimentare condotte delittuose, l'usura la ricettazione e il riciclaggio e, specie in alcuni contesti, é agevole ipotizzare come dietro tale commercio si celino interessi della criminalità organizzata".

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Dei compro oro avevamo scritto qualche giorno fa, raccontando il ruolo che queste attività commerciali – sempre più numerose nelle città italiane – hanno nel mercato dell'oro fisico, spiegando che la disaffezione degli italiani per i gioielli, aumentata durante al crisi, sta sviluppando le attività commerciali dei compro-oro. L'oro usato, trasformato in lingotti, non viene più assorbito dall'industria orafa nazionale e viene esportato in grandi quantità in Svizzera dove, oltre ad entrare nei circuiti internazionali dell'oreficeria, è stato molto richiesto anche da investitori italiani alla ricerca di un rifugio per i prori capitali dal rischio di tasse sul patrimonio e dal default della zona euro. Ora le affermazioni del ministro dell'Interno aggiungono altri elementi di inquietudine al quadro emerso finora dalle statistiche.

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